Visione Struttura Impatto

Coaching Umanistico | Coaching Tradizionale / Performance |
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Il coaching umanistico non si oppone agli altri approcci: li completa e li supera laddove serve andare in profondità, soprattutto nei contesti di leadership, change management, sviluppo culturale o transizione identitaria.
Nel mondo del business contemporaneo, in rapido mutamento e ad alta complessità, il coaching non può più limitarsi a essere uno strumento motivazionale o una tecnica di miglioramento delle performance. Deve essere una leva strategica, capace di abilitare trasformazioni profonde, sostenibili e orientate al senso.
Il coaching umanistico nasce proprio da questa esigenza: affiancare le persone in un percorso che non agisce solo sugli obiettivi, ma anche sulla qualità delle intenzioni, delle relazioni e delle scelte.
Il metodo
Il coaching umanistico non nasce da una tecnica moderna, ma da un pensiero millenario: quello della filosofia classica, dove il processo di crescita personale veniva inteso come realizzazione del potenziale umano, in armonia con la propria natura.
Socrate: la maieutica come fondamento relazionale
Il coaching umanistico raccoglie l’eredità della maieutica socratica, ovvero l’arte di aiutare l’altro a “partorire” la propria verità attraverso il dialogo, la riflessione e l’ascolto profondo. Non si parte da risposte preconfezionate, ma da domande potenti, che attivano consapevolezza e responsabilità.
Aristotele: il Telòs come direzione evolutiva
Il vero fondamento del coaching umanistico è il telòs, il fine ultimo di ogni essere umano. Per Aristotele, ogni cosa tende naturalmente alla propria forma compiuta: l’essere umano incluso. Il coaching, in questa prospettiva, diventa un processo che riattiva quella tensione naturale verso ciò che si è chiamati a diventare: in ambito personale, professionale e organizzativo.
Dalla filosofia alla psicologia moderna
Nel XX secolo, queste intuizioni vengono rielaborate dalla psicologia umanistica ed esistenziale:
Viktor Frankl, con la volontà di significato e la resilienza fondata sullo scopo
Carl Rogers, con l’ascolto empatico e l’accettazione incondizionata
Abraham Maslow, con la gerarchia dei bisogni e l’autorealizzazione
Rollo May, con il coraggio di essere e la responsabilità della scelta
Il metodo in Italia
Il coaching umanistico è stato portato in Italia e strutturato metodologicamente da Luca Stanchieri, che ha reso applicabile questo approccio anche nei contesti aziendali complessi, integrando il rigore filosofico con strumenti concreti di sviluppo manageriale.
Senso Concretezza Risultati
L’approccio è strutturato, adattabile, ma non standardizzato. Ogni percorso si sviluppa in fasi, definite in accordo con il contesto organizzativo e gli obiettivi strategici:
Analisi iniziale e mappatura del contesto
Comprendere sfide, cultura e dinamiche relazionali per progettare un intervento ad hoc.Definizione degli obiettivi evolutivi
Non solo KPI, ma anche elementi di consapevolezza, ruolo, visione e stile di leadership.Sessioni individuali e/o di team
Con tecniche di ascolto profondo, domande ad alta intensità trasformativa, esercizi narrativi e strumenti sistemici.Monitoraggio e riallineamento
Valutazione qualitativa e quantitativa del percorso, con integrazione nei processi HR o di sviluppo interno.Follow-up e consolidamento
Incontri post-percorso per valutare l’impatto, accompagnare il consolidamento e abilitare una cultura del coaching diffusa.


Un Metodo per Chi Cerca Impatto Reale, Non Formule Preconfezionate
Per sviluppare leadership autentica, capace di guidare con visione e consapevolezza, non solo per obiettivi.
Per affrontare momenti di transizione (fusioni, crisi, riorganizzazioni) con una guida che integra strategia e umanità.
Per coltivare una cultura organizzativa sostenibile, in cui le persone non solo restano, ma si realizzano.
Il coaching umanistico non offre ricette universali. È un metodo che richiede rigore, tempo e coinvolgimento, ma che restituisce alle persone e alle organizzazioni la possibilità di evolversi in modo autentico, sostenibile e profondamente strategico.